IL PERCORSO DELLA VITA

Pubblicato il da poesieantonio

Piccolo Racconto autobiografico pubblicato dalla Ibiskos-Ulivieri nella AGENDA 2008 con Nota di Ugo Gregoretti.

IL PERCORSO DELLA VITA

Una pioggia improvvisa mi sorprende mentre cammino solitario senza meta.
Il treno di passaggio sbuffa tanto vicino che sembra inghiottirmi.
Amo la pioggia che mi accarezza con dolcezza.
Ragazzi litigano per un pallone.
Giovani, per uno spinello.
Dall'altra parte della strada, appare lei : il sogno di una vita.
Il cuore spinge con violenza il torace, ma solo un segno di saluto, un misero segno di saluto è ciò che riesco a manifestare mentre proseguo il cammino con la mia solitudine.
Quante delusioni procura la timidezza, quanti rimpianti.
Le lotte politiche.
Il sessantotto.
i grandi ideali naufragati.
Gli anni bui del collegio.
Gli anni neri della vita.
Tutto questo appare sempre più spesso nella mia mente affollata di rimpianti e di amarezze.
Sempre più spesso sono ostaggio di tempeste inerrarabili che stremano il mio corpo e dilaniano il mio animo.
Quanta ipocrisia nell'esprimere la nostra commozione di facciata su temi che dovrebbero vederci attori protagonisti e non pubblico vociante.
Quanti sogni, quante passioni infrante nel percorso della vita.
Mi vedevo Medico, sociologo,letterato, musicista, psicologo.
Ma per queste meravigliose espressioni della vita, mi è rimasto solo l'amore di una cultura autodidatta fortemente voluta.
Aiuta tutti sussurra la coscienza.
Fregatene urla il pensiero comune.
La mia cultura, il mio animo, non mi consentono di alzare le spalle di fronte al dolore degli altri.
La mia cultura, il mio animo, non mi hanno protetto però dalle malefatte elargite a piene mani da chi vive solo per il proprio tornaconto.
Luminosi progetti e ideali hanno sempre alloggiato nella mia mente.
Su ogni opportunità concessa dalla vita, è stato sempre presente l'entusiasmo del ragazzo e la tenacia dell'uomo.
Ma la soddisfazione nonè mai stata equivalente all'impegno profuso.
Troppo spesso non sono le doti personali che riempiono di contenuti positivi la vita, ma solo, unicamente una elevata dose di fortuna.
A volte il sereno raggiunge la mia mente ed il pensiero corre ai pochi momenti di gioia.
Ai paesaggi stupendi della Liguria e della Toscana, ai luoghi sacri e colmi di serenità vissuti da Francesco d'Assisi.
A quelle sensazioni meravigliose provate nell'assisstere, in riva al mare, alla nascita di un nuovo giorno, quando il mare era degno di essere vissuto.
Il pensiero vola e s'inerpica suui monti di Lazio e Abruzzo dove la grandezza della natura si manifesta in un sublime inno alla vita.
L'animo sinnalza di fronte alle cose semplici: al profumo che emana la legna nel camino, all'odore del pane che si diffonde dalle narici al cuore, alla meraviglia nel vedere, tra la neve, tra la neve rinnovati i miracoli della natura.
Apro la finestra di un grazioso appartamento offerto da amici speciali,e vivo il sorgere del sole in un silenzio irreale, in uno scenario che rasserena la mente ed il corpo.
Vola il tempo come vola il falco e come il maestoso animale ti artiglia e ti porta in picchiata verso l'ignoto.
Ferite sanguinano ben più profonde di quelle fisiche.
Ma lo spettacolo della vita deve continuare.
Per il sacro dovere di un padre, per non arrendersi ad un fato tiranno, per coltivare quei sogni mai avverati.
Perchè l'uomo è così gonfio d'egoismo?
Perchè non sappiamo gurdare oltre il nostro benessere anche quando per ottenerlo vendiamo la nostra dignità?
Ostentiamo ideali e amore cristiano ma diventiamo belve feroci nel vevere quotidiano.
Queste riflessioni mi accompagnano da sempre, ma la risposta non riesco ancora a trovarla.
Il gioioso vociare dei bambini, apre il cuore alla speranza.
Forse nel ritrovarsi uomini non diverranno belve come i genitori.
Forse, sorprendendo tutti sapranno nutrirsi di saggezza e nobiltà d'animo.
Forse......sto sognando troppo.
Ma i sogni fanno parte di noi e quindi io continuo a nutrirmene.
Negozi sfavillanti colmi di ogni bene, fanno da vetrina alle nostre voglie ed alle nostre follie.
Che nostalgia per le antiche botteghe dove si insegnavano i più svariati mestieri artigiani, che nostalgia per gli antichi pudori oggi troppo derisi e sbeffeggiati.
Dove ci porterà questa maleducazione imperante, questa cultura dellla sopraffazione, questo rinnovarsi della teoria del "Super Io" ?
La vera forza è quella che abbiamo dentro, è la capacità di saper amare, di saper rispettare pensieri, ideologie e convinzioni diverse dalle nostre,.
Parole che suonano vuote.
Parole che volano sparse alla ricerca disperata di unbersaglio da colpire.
Due ragazzi mano nella mano camminano felici sulla riva di un mare blu ancora incontaminato, all'alba di un nuovo giorno.
E' un quadro che alimenta il sogno di vedere finalmente un mondo degno di essere vissuto.

Antonio Manca
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